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Gli Avvenimenti
, 17 Dicembre 2005

Bibbiena (30 novembre – 4 dicembre)
Il ritorno di "Mitridate"

Al Festival barocco Arcadia in Musica 2005

Massimo Gasparon, creatore e direttore artistico del progetto ARCADIA IN MUSICA, ha avviato negli ultimi anni importanti e prestigiose coproduzioni, portando il Teatro Dovizi di Bibbiena a occupare un ruolo di rilievo nel panorama della produzione musicale barocca. "Il principale obiettivo di questo Festival consiste nel riproporre in prima esecuzione assoluta in tempi moderni opere barocche di autori all’epoca celeberrimi e oggi caduti in oblio e che meritano di essere riproposti per il loro grande valore artistico e storico. In un epoca dove è sempre più raro ascoltare creazioni assolute, il pubblico è certamente più stimolato da proposte nuove e in questo caso inedite. I manoscritti delle opere giacciono spesso in archivi dimenticati e il processo di recupero e riproposta coinvolge varie professionalità. Pertanto il Festival rappresenta un’iniziativa decisamente giovane e vincente che, attraverso l’ arte, promuove cultura e produce lavoro".

Lungo un’attività quasi decennale, con il sostegno caparbio del sindaco Ferruccio Ferri, il Festival di Bibbiena ha riproposto in prima mondiale assoluti capolavori dimenticati del teatro d’opera, quali la Dori di Marco Antonio Cesti, la Griselda di Vivaldi e,infine, di Niccolò Porpora, negli scorsi anni, la Semiramide Riconosciuta, il Polifemo e, ora, il Mitridate. Si tratta della prima esecuzione pubblica del melodramma del maestro napoletano, scritto a Londra per il grande Farinelli. E’ una coproduzione con il Teatro La Fenice di Venezia ed il Festival Internazionale "W. A. Mozart" di Rovereto, dove verrà eseguita il prossimo settembre in alternanza a Mitridate Re di Ponto di Mozart.

Il Mitridate, melodramma composto da Nicola Porpora su libretto di Filippo Vanstriper, per il grande Farinelli, dopo un’anteprima in forma privata tenutasi al Teatro la Fenice di Venezia, avrà la prima rappresentazione assoluta in tempi moderni giovedì 1 dicembre al teatro Dovizi di Bibbiena con replica sabato 3 dicembre. Inoltre sarà riproposto il 27, 28, 29 dicembre, quale spettacolo inaugurale della stagione di Carnevale 2006, al teatro Malibran di Venezia.

Qui di seguito, le testimonianze di alcuni degli interpreti e del revisore:

Bernardo Ticci – revisore del Mitridate

Porpora affrontò il personaggio Mitridate in due occasioni, nel 1730 a Roma (Teatro Capranica) e nel 1736 durante il suo soggiorno londinese (Haymarket Theatre). Sebbene la produzione strumentale di Porpora sia nota e relativamente eseguita, i numerosi melodrammi sono attualmente ancora in fase di riscoperta. Le due opere presentano alcune differenze di scrittura: arie di forte virtuosismo distribuite fra tutti i personaggi nella versione romana, mentre nell’opera del ’36 è quasi esclusivamente Sifare (intepretato all’epoca dal Farinelli) ad essere caratterizzato da elaborate coloriture. Arie più intime (Londra 1736) descrivono  profondamente gli stati d’animo dei personaggi, con oboi e flauti che spesso dialogano con i soprani. I recitativi accompagnati sono propri solo del Mitridate londinese, caratteristica delle opere di Porpora di quegli anni che rappresentano forse il momento più creativo e felice del compositore.. La linea vocale assume in Porpora spesso caratteristiche quasi strumentali, anche se quando procede per salti questi sono sempre sapientemente preparati e mai estremi, a dimostrazione di una totale conoscenza  e padronanza della voce come strumento. Tutto questo motiva e incoraggia tali operazioni di riscoperta.

Massimiliano Carraro – direttore d’orchestra

Dopo Arianna in Nasso, Semiramide riconosciuta e Polifemo di Porpora, ho affrontato la direzione del Mitridate con maggiore consapevolezza delle problematiche del grande operista di scuola napoletana. A mio parere, la caratteristica peculiare delle arie da lui composte è la scrupolosa scrittura delle parti vocali adattate ai suoi cari "allievi" di canto, quali il celebre Farinelli. Porpora componeva per le loro capacità espressive, i lunghi fiati, le abilità personali di variare i temi. Il compositore era anche ottimo violinista e virtuoso; tutt’ora alcune sue pagine mettono in difficoltà l’esecutore. Mi ritengo dunque arricchito da questa esperienza.

Marcello Defant – "La Officina de li Affetti" – primo violino

Fare del Teatro, partecipare attivamente all’allestimento e al recupero di una grande opera del ‘700 italiano in una situazione di immersione totale e di collaborazione a tutto campo: tutto questo è il Mitridate di Porpora al Festival Barocco di Bibbiena; un’esperienza che ogni orchestra da camera dovrebbe poter vivere per poter completare il proprio "carattere".

Anicio Zorzi Giustiniani – Mitridate

Interpretare il ruolo del protagonista è stata un’esperienza complessa ma al contempo intrigante e ricca di emozioni. Particolarmente impegnativo è stato per me, data la mia giovane età, immedesimarmi nel padre guerriero tradito dal figlio e dalla amata promessa sposa. Due aspetti convivono in Mitridate: la rabbia e l’orgoglio di un padre tradito, ma anche l’amore per la bella Laodice. Spero di essere riuscito, grazie anche alle preziose indicazioni di regia, a far rivivere degnamente gli stati d’animo di questo complesso personaggio.

Maria Laura Martorana – Farnace

Farnace è il figlio primogenito di Mitridate, un guerriero senza scrupoli, ed anche il mio primo ruolo en travesti. La grandiosa scrittura vocale di Porpora evidenzia al contempo il côté  perfido del personaggio attraverso le agilità tipiche della scrittura barocca, che mi hanno permesso la realizzazione di variazioni al fa sovracuto tenuto, e il lato più umano di Farnace con passaggi sospirati e languidi recitativi incentrati sul registro centrale. Questa edizione ha avuto meritato successo il 15 ottobre scorso alla Fenice, e viene riproposta nel piccolo e suggestivo teatro di Bibbiena. Qui viene eseguita una riduzione della partitura per pochi strumenti, date le ridotte dimensioni del teatro. Chi assisterà alla rappresentazione dovrà infatti tener conto delle difficoltà che comporta un’esecuzione dell’opera in stile cameristico, e della particolare acustica del luogo.

Alexandra Zabala - Laodice

Laodice è una donna combattuta dai troppi corteggiatori che la circondano e costretta a non rivelare i propri sentimenti. Sono situazioni contrastanti che le donne di oggi vivono ogni giorno, nelle grandi e piccole vicissitudini quotidiane. Interessanti di Laodice le evidenti sfumature e i lunghi filati sugli acuti, che determinano il lato patetico ed estremamente languido del personaggio.

Erika Pagan – Ismene

Ridare vita ad un personaggio rimasto in silenzio per quasi trecento anni è stato molto emozionante. Non mi è dato sapere come Porpora ne avesse inteso allora l’esecuzione. Ho cercato di interpretare il ruolo di Ismene facendo arrivare al pubblico i suoi più profondi stati d’animo attraverso un filo sottile e invisibile.

 

IL GIORNALE DI VICENZA
martedì 27 dicembre 2005

Lirica. Tre repliche da oggi al 29 dicembre
Mitridate di Porpora ritorna al Malibran

Venezia. Da oggi al 29 dicembre, alle 19, va in scena al Teatro Malibran Mitridate, dramma per musica del compositore napoletano Nicola Porpora su libretto del poeta romano Filippo Vanstriper, tratto dal Mithridate di Jean Racine. L'opera, è già stata presentata in anteprima riservata agli ospiti Rubelli il 15 ottobre 2005 al Teatro La Fenice per festeggiare i 50 anni di lavoro dell'azienda, viene ora riproposta al Teatro Malibran con tre recite straordinarie per il pubblico veneziano. Coproduzione La Fenice e Accademia Arcadia in musica di Bibbiena (Ar), regia di Massimo Gasparon, dirige Massimiliano Carraro.

Porpora compose due opere serie sul soggetto di Mitridate: la prima nel 1730 per il Teatro Capranica di Roma, la seconda nel 1736 per il King's Theatre di Londra. La seconda andò in scena nel pieno di un' aspra contesa tra le due compagnie rivali di opera italiana allora attive a Londra (la Royal Academy e l'Opera of the Nobility), che facevano capo l'una a Händel, l'altra a Porpora: Porpora poté disporre di un cast vocale di eccezione, che seppe sfruttare appieno nella scrittura vocale intensa e virtuosistica delle arie e dei duetti.

Nel predisporre la partitura di quest'edizione veneziana, che costituisce la prima ripresa dell'opera in tempi moderni, il musicologo Bernardo Ticci ha preso come base la versione romana, integrandovi tuttavia le arie londinesi del primo uomo e della prima donna, interpretate all'epoca dal sopranista castrato Farinelli (di cui ricorre quest'anno il tricentenario della nascita) e dal soprano Francesca Cuzzoni. Interpreti odierne dei due ruoli sono i soprani Sara Allegretta (Sifare) e Alexandra Zabala (Laodice). Il resto del cast è composto dal tenore Anicio Zorzi Giustiniani (Mitridate), dai soprani Maria Laura Martorana e Erika Pagan (Farnace e Ismene), e dal baritono Mario Cassi (Arbate).

La vicenda è centrata sulle peripezie amorose di Mitridate, re del Ponto, e dei due figli, il magnanimo Sifare e il perfido Farnace, tutti e tre innamorati della stessa donna, la dolce e tormentata Laodice. La guerra per la difesa dell'Asia Minore sostenuta dalle truppe romane di Pompeo costituisce lo sfondo storico, che determina il finale tragico (la morte in scena di Mitridate), inconsueto per l'opera seria della prima metà del Settecento.

 

Press Kit
23/12/2005

OPERA BAROCCA AL TEATRO MALIBRAN
La prima esecuzione in tempi moderni del Mitridate di Nicola Porpora (1730)

Il 27, 28 e 29 dicembre 2005 sempre alle ore 19,00 va in scena al Teatro Malibran, Mitridate, dramma per musica del compositore napoletano Nicola Porpora su libretto del poeta romano Filippo Vanstriper, tratto dal Mithridate di Jean Racine.

L'opera, già stata presentata in anteprima riservata agli ospiti Rubelli il 15 ottobre 2005 al Teatro La Fenice per festeggiare i 50 anni di lavoro dell'azienda, viene ora riproposta al Teatro Malibran con tre recite straordinarie per il pubblico veneziano.

Porpora compose due opere serie sul soggetto di Mitridate: la prima nel 1730 per il Teatro Capranica di Roma, la seconda nel 1736 per il King¹s Theatre di Londra. La seconda andò in scena nel pieno di un'aspra contesa tra le due compagnie rivali di opera italiana allora attive a Londra (la Royal Academy e l'Opera of the Nobility), che facevano capo l'una a Händel, l'altra a Porpora: Porpora poté disporre di un cast vocale di eccezione, che seppe sfruttare appieno nella scrittura vocale intensa e virtuosistica delle arie e dei duetti.

Nel predisporre la partitura di quest¹edizione veneziana, che costituisce la prima ripresa dell'opera in tempi moderni, il musicologo Bernardo Ticci ha preso come base la versione romana, integrandovi tuttavia le arie londinesi del primo uomo e della prima donna, interpretate all'epoca dal sopranista castrato Farinelli (di cui ricorre quest¹anno il tricentenario della nascita) e dal soprano Francesca Cuzzoni. Interpreti odierne dei due ruoli sono i soprani Sara Allegretta (Sifare) e Alexandra Zabala (Laodice). Il resto del cast è composto dal tenore Anicio Zorzi Giustiniani (Mitridate), dai soprani Maria Laura Martorana e Erika Pagan (Farnace e Ismene), e dal baritono Mario Cassi (Arbate).

La vicenda è centrata sulle peripezie amorose di Mitridate, re del Ponto, e dei due figli, il magnanimo Sifare e il perfido Farnace, tutti e tre innamorati della stessa donna, la dolce e tormentata Laodice. La guerra per la difesa dell'Asia Minore dalle truppe romane di Pompeo costituisce lo sfondo storico, che determina il finale tragico (la morte in scena di Mitridate), inconsueto per l'opera seria della prima metà del Settecento.

Lo spettacolo, coprodotto dal Teatro La Fenice e dall'Accademia dell'Arcadia in Musica di Bibbiena (AR) con l'importante contributo della Rubelli S.p.A., fornitrice esclusiva di tutti i tessuti di scena (costumi e rivestimenti delle colonne), costituisce la quarta tappa (dopo Arianna in Nasso, Semiramide riconosciuta e Polifemo) di un progetto di riscoperta della produzione melodrammatica di Nicola Porpora avviato dal regista, scenografo e costumista veneziano Massimo Gasparon, allievo di Pier Luigi Pizzi e grande esperto di opera barocca, in collaborazione con il direttore d¹orchestra Massimiliano Carraro.

 

IL GAZZETTINO
martedì 27 dicembre 2005

PERSONAGGI
Il veneziano Gasparon regista del Mitridate al Malibran

VENEZIA - Iniziare la stagione teatrale di Carnevale subito dopo il Natale, è tradizione che risale al Settecento. Stasera al Teatro Malibran alle ore 19 (con repliche domani e giovedì), va in scena l'opera lirica 'Mitridate' di Nicola Porpora (1686-1768), ripresa pubblica della serata "a porte chiuse" organizzata lo scorso ottobre alla Fenice dalla ditta Rubelli.

Regia, scene e costumi, oltre alla revisione critica drammaturgica, portano la firma del trentaseienne regista, scenografo e costumista veneziano Massimo Gasparon, che non nega l'emozione: "È stata una mia idea anticipare la stagione teatrale di Carnevale, come si usava nel Settecento, e ho trovato subito concordi il maestro Pier Luigi Pizzi, con il quale lavoro, e il sovrintendente Giampaolo Vianello".Dopo il diploma al liceo scientifico e la laurea con lode in architettura allo Iuav, Gasparon ha completato gli studi a Londra. Contemporaneamente, aveva già iniziato a lavorare con il maestro Pizzi come assistente scenografo, dopo un incontro quasi casuale: "Mi chiamarono ad affiancalo per preparare uno spettacolo per Madrid, dopo che avevo lasciato il mio curriculum alla Fenice. Da lì è iniziato il nostro sodalizio, molto faticoso ed impegnativo, con ritmi duri e una ricerca costante della perfezione".

"A Venezia dove sono nato e ho ancora i miei amici - aggiunge Gasparon - ci torno poco a causa del mio lavoro, che porta in tutto il mondo e contribuisce a far vedere la propria città in modo diverso". Quanto ai consigli per chi volesse affacciarsi al lavoro di scenografo: "La facoltà di architettura apre davvero gli occhi sul panorama contemporaneo e prepara anche tecnicamente".

Idee chiare anche sulla realtà ormai frequentata da protagonista: "I tagli governativi prospettati al mondo dello spettacolo porteranno indubbiamente ad un blocco delle attività, ma soprattutto a rivedere l'intero sistema organizzativo. Purtroppo mancano i tanto auspicati sponsor, in Italia i privati non sono invogliati ad investire a causa della mancata possibilità di detrazioni fiscali. Inoltre, all'estero molti grandi teatri hanno un repertorio fisso, più repliche comportano costi minori e danno lavoro a parecchie persone".

Tra le prossime produzioni di Gasparon vanno segnalate nel 2006 'Il ratto del serraglio' di Mozart a Città del Messico, 'Don Giovanni' di Mozart, 'Ademira' di Lucchesi, 'Mitridate' al Festival Mozart di Rovereto, 'Ernani' a Zurigo e 'Aida' a Macerata di Verdi.

Riccardo Petito