ALLA FENICE Venezia. Il terzo appuntamento della stagione lirica 2007 della Fenice, propone oggi venerdì alle 19, al Teatro la Fenice, un inedito dittico dedicato al teatro musicale dei primi del Novecento: Erwartung (Attesa) (1909) di Arnold Schoenberg e Francesca da Rimini (1906) di Sergej Rachmaninov. La regia del nuovo allestimento è di Italo Nunziata; le scene e i costumi di Pasquale Grossi, maestro concertatore e direttore Hubert Soudant. L'interprete di Erwartung è Elena Nebera nel ruolo di Una donna; gli interpreti di Francesca da Rimini sono: Iano Tamar Francesca, Igor Tarasov nel doppio ruolo dell'Ombra di Virgilio e Lanciotto Malatesta, Sergej Kunaev in quelli di Dante e Paolo. Contributi video per Erwartung tratti dalle opere di Hannu Palosuo, mentre gli autori dei video per Francesca da Rimini sono Marzia Migliora, Elisa Sighicelli e Jacob Kirkegaard. Entrambe le opere sono rappresentate in lingua originale con sottotitoli in italiano. Erwartung fu composto in quindici giorni nell'estate 1909 su libretto di Marie Pappenheim, poetessa della cerchia di Karl Kraus. L'opera consiste in tre brevi scene seguite da un'ampia scena finale. Una donna si inoltra in un'oscura foresta alla ricerca dell'amato. Il solo avvenimento concreto, la scoperta del corpo dell'amato ucciso, si verifica relativamente presto... Francesca da Rimini, opera in un prologo, due quadri e un epilogo su libretto di Modest Il'ic Cajkovskij, fratello del compositore, è l'ultimo dei tre atti unici di Sergej Rachmaninov, andato in scena al Teatro Bol'oj il 24 gennaio 1906. L'argomento è desunto dal quinto canto dell'Inferno di Dante. |
Il giornale della musica Fenice: Rachmaninov e Schoenberg I due amori Intervista ad Hubert Soudant, che dirigerà l’insolito dittico composto da Francesca da Rimini e Erwartung, regia di Nunziata
Francesca da Rimini è stata musicata tra il 1904 e il 1906 – anno della prima – su libretto di Modest Il’ic Čajkovskij. Sulle caratteristiche musicali dei due lavori e sull’accostamento abbiamo raggiunto il direttore Soudant: "Sono due partiture che all’apparenza danno poche informazioni, ma quando ci si accosta ad esempio all’opera di Rachmaninov ci si accorge che è come un grande film, con un’orchestra pienamente romantica e una perfetta aderenza della musica al testo, come un guanto su una mano. Praticamente tutto quello che la parola dice è nella musica e l’utilizzo del coro nel finale è emblematico, mentre prima rappresenta un vero e proprio "inferno", aggiungendosi come vero e proprio altro strumento all’orchestra,proprio come accade in Daphnis e Chloe". Proprio la collocazione scenica del coro mi sembra un punto chiave del lavoro. "Sarà certamente il punto più difficile, perché per motivi di resa sonora non può essere sul palco e nemmeno nella buca dell’orchestra. La collocazione va comunque pensata in modo da non perdere l’idea dell’inferno e anche la collocazione dietro le quinte è difficilmente praticabile per questioni musicali. Tra le altre stimolanti difficoltà c’è sicuramente la lingua russa, il cui colore e la cui drammaticità esercitano per me un grandissimo fascino. Di certo devo confidare che non ricordo di avere mai studiato così a lungo e profondamente un’opera ". Alla Francesca da Rimini è stato accostato Erwartung. "Anche questo lavoro è di grande difficoltà, uno dei più difficili a livello orchestrale, a confronto la Sagra della primavera è nulla! Devo dire che trovo straordinario il lavoro che il Teatro la Fenice e il sovrintendente stanno facendo per rendere sempre più stimolante il programma. In entrambe le opere si parla dell’abbandono e dell’amore e una scelta più felice nell’accostamento non poteva essere fatta". e.b. |